martedì 26 marzo 2013

L'Evoluzione del preparatore atletico nel calcio moderno di De Luca A.

 
Negli ultimi anni il calcio ha subito un’evoluzione che per certi versi ha condizionato l’interpretazione delle gare. La  fantasia e l’estro non muoiono, ma nostalgicamente  passano il testimone  ad una mentalità rivoluzionaria e innovativa,  fondata  su di un calcio fatto di ritmi forsennati , esasperazione del pressing, e una straripante salute atletica.

 Tutto ciò porta al decadere di un credo monotematico che ha reso famosa l’Italia, ossia “catenaccio e ripartenza”, abolendo o negando inevitabilmente i connotati di un canovaccio guida che ha contraddistinto i cultori del calcio nostrano e non solo. 

Nel dare un punto di partenza storico  a  questo  cambiamento  dobbiamo riferirci alla metà degli anni ‘80, periodo in cui un certo “Arrigo Sacchi”, tra lo scetticismo dei tanti, comincia  a far
parlare di sè.  Sacchi è da considerarsi un autodidatta, studia e si aggiorna a 360 gradi, ma soprattutto e’ un  ammiratore del calcio olandese che, per capacità’ atletiche e interpretazione, è lontano da quello italiano già dagli anni ‘70. La filosofia di Sacchi si fonda  sulla cultura del lavoro sul campo, sulla miscela di allenamenti atletici esasperanti e tattica provata e riprovata in modo maniacale.
Nella sua avventura Sacchi  è  affiancato dal professore Pincolini, “preparatore Atletico”, che contribuisce alla  costruzione  dei carichi atletici, sconosciuti fin a quel periodo, destinati a modificare l’allenamento calcistico nel tempo. La nuova filosofia porta  al mutamento della precedente cultura di allenamento, e il calciatore comincia pian piano  a costruire una struttura  morfologica e psicologica inevitabilmente adatta  ad un calcio moderno. A questo punto  la necessità’ di avvalersi di una figura professionale che contribuisce in modo specifico all’organizzazione degli allenamenti  diviene d’obbligo per tutte  le squadre. 
Inizialmente la figura del preparatore  non è stata  vista di buon occhio, e la domanda dei tanti e stata :“Angeli, o Demoni”? Bhe! La risposta si è costruita col tempo, quando ci si è resi conto che come tutti gli sport  anche nel calcio c’è la necessità di avere le giuste competenza a riguardo;  è quindi e necessario che il tecnico usufruisca di una collaborazione specifica, in grado di garantire una perfetta organizzazione dei cicli di allenamento.
Attualmente il preparatore rientra nello staff tecnico diretto e coordinato dal tecnico, il suo compito specifico  e quello di individualizzare, quando possibile, il lavoro atletico di ogni calciatore, in modo da ottimizzarne il rendimento e prevenire il più possibile gli infortuni. La collaborazione con il tecnico è fondamentale, in quando è necessario  che il preparatore condivida, ma soprattutto sposi in toto, la mentalità e le metodologie del tecnico. In questo modo  si rende possibile organizzare  e  programmare le sedute in relazione  alle necessità tecnico-tattiche e alle capacità richieste dal  momento.
Nel prossimo articolo saranno presentate la struttura di una seduta, dunque le varie componenti che vengono stimolate durante  i cicli settimanali, e la  programmazione  per obiettivi in relazione alle competizioni.
 

Siamo felici di comunicarvi che il Preparatore Atletico Prof. De Luca Aniello collaborerà sul sito www.allenatoricalcio.blogspot.it.

1 commento:

  1. Benissimo...lo dimostra il fatto che per un blog che parla di calcio...ci sia bisogno, per renderlo completo, della collaborazione, come sul campo, di un PREPARATORE ATLETICO....bravi...e grazie...perchè sarò un allenatore che vi seguirà....

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